Non ci sarà pace né sicurezza in Medio Oriente senza la creazione di uno Stato palestinese, riconosciuto da 169 nazioni, ha sottolineato in una nota il portavoce presidenziale, Nabil Abu Rudeina.
Il politico ritiene che il voto della Knesset (il parlamento israeliano) confermi la posizione del primo ministro Benjamin Netanyahu di spingere la regione nell’abisso.
Ha anche criticato i pregiudizi e il sostegno degli Stati Uniti ai crimini israeliani.
Da parte sua, il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati ha accusato la nazione vicina di essere ostile alla pace e di sfidare i reclami del mondo, dove cresce il sostegno all’indipendenza palestinese.
La creazione del nostro Stato con capitale a Gerusalemme Orientale è un diritto legittimo del popolo palestinese ed è garantito da numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha sottolineato.
Intanto il segretario del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Hussein Al-Sheikh, ha dichiarato che la decisione di ieri della Knesset “conferma il razzismo dello stato occupante ed il suo disprezzo per il diritto internazionale”.
Approvata con il sostegno di 68 dei 120 voti della Camera, l’iniziativa afferma che uno stato palestinese rappresenterà un pericolo per Israele e perpetuerà il conflitto nella regione, una visione che il mondo rifiuta.
La proposta è stata sostenuta dalla destra laica e religiosa, sia al potere che all’opposizione, compresi i partiti Unità Nazionale, Likud, Shas, Ebraismo della Torah Unita, Potere Ebraico e Sionismo Religioso.
Il partito Yesh Atid, guidato dal leader dell’opposizione Yair Lapid, ha lasciato la sede durante il voto, sebbene il politico in passato avesse difeso la soluzione dei due stati.
Nel frattempo, le forze arabe e di sinistra hanno criticato la misura ed hanno messo in guardia sulle sue conseguenze.
“Faccio appello a tutte le nazioni: riconosciamo lo stato palestinese”, ha affermato durante il dibattito la deputata di sinistra, Aida Touma-Sliman.
“Questo è l’unico modo per salvare entrambi i popoli dal governo fascista ed estremista che attualmente presiede Israele, che cerca di imporre un regime colonialista e di apartheid”, ha concluso.
Roberto Castellanos Fernández, giornalista di Prensa Latina