La curatrice Meira Marrero ha spiegato che questa presentazione ed i suoi complementi ci permetteranno ancora una volta di “guardare, riesumare, spogliare e apprezzare L’Avana di tutti”.
“Inoltre anche di sperimentare una molteplicità di emozioni attraverso i suoi riflessi, contrasti, ombre e scene”, ha aggiunto Marrero.
Insieme a “Érase una vez la luz”, di Evelyn Carnot, sono esposti in diverse sale dell’istituzione “El ojo me tiembla” e “Sin despedidas”, di diversi giovani artisti vincitori di borse di studio creative.
Questa mostra potrebbe essere il preludio pertinente per “fare luce” sulla sua autrice, l’artista Carnot, e presentare questa donna con uno sguardo eccezionale ed una capacità privilegiata di vedere, osservare, catturare l’universo e restituirlo in dono. Il suo lavoro parla da solo e non ha bisogno di supporto testuale, ha concluso.
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