In occasione del 98° anniversario della nascita di Fidel, Chile ha affermato che “innumerevoli ricordi di quegli anni passano per la mia mente, di quando seguì ovunque il Comandante in Capo, senza esitazione e senza paura, con una videocamera in spalla ed una luce nella mia anima”.
Prensa Latina ha approfondito l’argomento ed ha chiesto a questo esperto cineasta cosa significasse aver accompagnato Fidel come cameraman per decenni nei suoi viaggi ufficiali in giro per il mondo.
Abbiamo effettuato più di 60 viaggi in decine di paesi di diversi continenti; e visite e viaggi a Cuba da un capo all’altro dell’isola, perché Fidel era ovunque, con la gente, nei momenti della vittoria ed in quelli più difficili, si comunicava.
Così, insieme ai miei compagni, abbiamo documentato per anni l’opera rivoluzionaria di un uomo unico e irripetibile, un leader di statura universale, un gigante della storia.
Per Chile, lavorare con Fidel è stata un’esperienza straordinaria. Il solo ricordo di quei giorni, che sono diventati anni, mi emoziona, ha detto. Perché questo lavoro al quale mi sono dedicato anima e corpo è stato, è e sarà il fatto più importante di tutta la mia carriera giornalistica.
Alla domanda su cosa significhi per lui aver registrato così tante immagini sul leader, che oggi sono documentari ed altri audiovisivi, che costituiscono il patrimonio audiovisivo della nazione, ha risposto: “Penso di aver fatto il mio tempo, e nonostante tutto quello che abbiamo girato in quegli anni si è visto ben poco, ci sono immagini custodite gelosamente, a volte inaccessibili, ma saranno altri che un giorno si occuperanno di registrare in modo profondo e responsabile quegli archivi per mostrare a Cuba ed al mondo questo Fidel sensibile, umano, soprattutto con i più giovani, che dovrebbero conoscerlo meglio.
Ig/dla