È passato più di mezzo secolo da quel momento in cui la dittatura, appoggiata dalle potenze di fatto e dal governo degli Stati Uniti, dichiarò il popolo come nemico interno, ha affermato Lautaro Carmona, presidente del Partito Comunista del Cile.
Poi, ha detto, è iniziata la persecuzione e lo sterminio dei militanti e dei dirigenti dei partiti politici di sinistra, dei movimenti sindacali e sociali, colpevoli di voler mantenere una proposta per una società pienamente democratica.
In una cerimonia ai piedi del monumento a Salvador Allende, eretto accanto al Palazzo della Moneda, Carmona ha affermato che si rende omaggio non solo al collega presidente, ma anche alla leadership forgiata in mille battaglie, alla ricerca di una politica con il senso del futuro.
Questo è stato un progetto interrotto dalla forza repressiva, ma è valido ancora oggi nelle questioni essenziali e deve proporre e sostenere i valori umanitari che il governo di Unità Popolare ha creato, ha affermato il leader.
Siamo, ha detto Lautaro Carmona, un partito comunista e di Allende, che lotta per la democrazia e la giustizia sociale, per la difesa senza restrizioni dei diritti umani, e anche antimperialista ed internazionalista.
Da parte sua, Mónica Quilodrán, leader del Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (MIR), ha detto a Prensa Latina che è impressionante come 51 anni dopo la speranza che Salvador Allende ha dato al popolo sia ancora viva.
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