Il segretario esecutivo del Meccanismo d’Integrazione Latinoamericano, Jorge Arreaza, lo ha reso noto ieri sul suo account di Telegram, visti gli avvenimenti accaduti in Colombia e denunciati dal capo dello Stato.
Arreaza ha anche chiesto “il rispetto della volontà democratica e popolare del popolo colombiano e la neutralizzazione di questo tentativo di golpe di stato istituzionale e oligarchico” contro il governo del presidente Petro.
Ha ricordato che il 13 settembre l’ALBA-TCP ha diffuso un comunicato in cui metteva in guardia sul “rischio latente e imminente di un golpe di stato in Colombia”, basandosi su una serie di denunce avanzate dallo stesso presidente.
Nel testo si sottolinea che durante tutto l’anno l’America Latina ed i Caraibi “sono stati teatro di innumerevoli tentativi di destabilizzazione”, attraverso continui attacchi alle istituzioni di diversi paesi e minacce dirette contro leader popolari e politici, democraticamente eletti.
Ha poi allertato la comunità internazionale sull’attuazione di “una strategia pianificata ed indotta, coordinata da poteri di fatto, sia esterni che interni”, con l’obiettivo di disturbare la pace e la prosperità della regione.
Petro ha denunciato che il Consiglio Elettorale Nazionale Colombiano (CNE) sta cercando di togliere i diritti politici agli 11,5 milioni di persone che hanno votato alle elezioni presidenziali del 2022.
Ha avvertito dell’inizio di un golpe di stato ed ha affermato che il CNE non potrà mai, né ha il potere, indagare sul Presidente, “questo è l’inizio di un golpe di stato”, ha insistito.
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