L’evento, che si svolgerà per quattro giorni, prevede dopodomani un incontro d’affari nell’ambito del programma di trattative, previsto con tre tavoli di lavoro per discutere questioni legate all’agricoltura, alla pesca, all’acquacoltura, al commercio estero, alla scienza ed alla tecnologia.
Inoltre si tratteranno temi legati all’energia, all’economia, alla finanza, all’industria, all’estrazione mineraria, alla produzione nazionale, al petrolio, ai trasporti ed al turismo, ha precisato il Ministero degli Esteri in un comunicato stampa.
Per la parte venezuelana l’incontro è stato presieduto dal ministro degli Esteri, Yván Gil, dal ministro dei Trasporti, Ramón Velázquez, e dal capo dell’Industria e della Produzione Nazionale, Alex Saab, oltre ad altri funzionari di vari settori.
Per la nazione islamica, l’ambasciatore iraniano nella capitale, Hojjatolah Soltani, ha guidato questa prima giornata.
Gil ha commentato che la commissione darà seguito agli accordi stabiliti nell’incontro precedente, che, ha detto, fanno parte della tabella di marcia di cooperazione strategica 2022-2042, stabilita dai leader Nicolás Maduro e “dal suo omologo martire Seyed Ebrahim Raisi”.
La cancelliera ha sottolineato che, su istruzione del Capo dello Stato, è stato autorizzato a raggiungere il massimo livello di decisione possibile per consolidare i 75 accordi firmati nel 2022.
Ha marcato che Teheran e Caracas hanno firmato 298 accordi da quando è entrato al potere il comandante Hugo Chávez (1954-2013), che riflettono buoni rapporti di fratellanza e solidarietà, oltre alla condivisione della lotta antimperialista contro il blocco criminale degli Stati Uniti.
La Repubblica Bolivariana “è orgogliosa di avere un partner, un amico, un fratello con cui navigare in un mondo sempre più complesso”, ha affermato Gil.
L’ambasciatore iraniano ha ritenuto che con la riattivazione dell’economia venezuelana, questo paese diventa un paradiso di opportunità “per chi lavora davvero”.
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