In questo paese sudamericano il livello di violenza è sempre più elevato e questo colpisce tutto il sistema politico, ha affermato Constantin Groll, deputato rappresentante della Fondazione Friedrich Ebert Stiftung (FES) che fa parte dell’Osservatorio.
Come punto culminante di questo problema, ha citato l’assassinio del candidato presidenziale Fernando Villavicencio nel bel mezzo della campagna elettorale nell’agosto del 2023.
La coordinatrice della FES in Ecuador, Anahí Marcoff, ha spiegato che durante l’attuale periodo pre-elettorale alcuni esponenti politici hanno denunciato delle minacce.
È il caso di Jan Topic, la cui candidatura è stata squalificata dal Tribunale Elettorale Contenzioso (TCE), o di Pedro Granja, che ha rinunciato a fare campagna elettorale presenziale a causa di un’insicurezza latente.
Da parte sua, Ana Gómez, dell’Associazione delle Donne per l’Uguaglianza di Genere e l’Autonomia (MEGA), che è anche membro dell’Osservatorio, ha commentato che questa situazione incide sulla democrazia.
In relazione agli ultimi due processi elettorali svolti, l’Osservatorio ha rivelato che ci sono stati 92 attacchi all’integrità ed alla vita, 31 dei quali nelle elezioni anticipate del 2023, considerate “il processo elettorale più violento della storia dell’Ecuador” con 13 omicidi, compreso quello di Villavicencio.
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