Inaugurata ieri con un concerto dell’orchestra di chitarre Sonatas Habaneras, la mostra comprende le opere di artisti di spicco come Alexis Leiva Machado (Kcho), Roberto Fabelo e Lesbia Vent Dumois, esposte nelle precedenti edizioni della Biennale de L’Avana.
Nella sua presentazione, il direttore dell’evento Nelson Ramírez de Arellano, ha spiegato che la mostra, essendo una delle più importanti di questa edizione, riunisce creatori che, secondo lui, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria della città e la Biennale, in questi 40 anni.
Da parte sua, l’artista concettuale Felipe Dulzaides ha commentato, in esclusiva per Prensa Latina, che il suo lavoro in mostra è stato precedentemente presentato alla XI Biennale de L’Avana nel 2012, e costituisce un’installazione che rappresenta l’identità inscritta nei murales appesi sullo sfondo delle aule cubane.
Inoltre, ha sottolineato che esporre nuovamente la sua arte ci permette di riconoscere ancora una volta questo fenomeno come una pratica instaurata nel paese e che diventa parte della cultura nazionale grazie alla sua presenza, non solo nelle scuole, ma negli ospedali ed in altre istituzioni cubane.
Secondo il suo direttore, questa XV edizione della Biennale de L’Avana è commemorativa ed ancora una volta diventa importante per il mondo formando una piattaforma per l’arte del sud e dal sud, nonché uno spazio di riflessione sulle arti visive in Cuba.
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