Intervenendo alla Conferenza di Solidarietà con Palestina, in occasione della sua Giornata Mondiale, presso la Casa Culturale Aquiles Nazoa, a Caracas, l’alto diplomatico ha affermato che oggi più che mai, non solo è richiesta la solidarietà, ma anche l’azione e l’impegno.
“Voglio dire che il sostegno alla Palestina non è un atto di carità od un semplice impegno a sostenere un popolo maltrattato e massacrato, che vogliono cancellare dalla faccia della terra, no, la lotta del popolo palestinese è la lotta di tutti i nostri popoli”, ha sottolineato.
Nell’evento – che riunisce 53 paesi, 119 organizzazioni e più di 250 delegati da tutto il mondo – Gil ha affermato che gli attacchi dell’imperialismo e del sionismo che Palestina sta vivendo oggi sono gli stessi subiti dai venezuelani, dai latinoamericani, dagli africani e dai popoli asiatici, nel tentativo di dominazione dell’imperialismo.
Ha denunciato che la sofferenza di questi ultimi 76 anni non deriva dal confronto tra due religioni, ma dall’imposizione di un’enclave politico-militare-economica, in una zona geostrategica che il sionismo usa per dominare le sue risorse naturali ed un’intera regione dell’Asia occidentale.
Il Ministro degli Esteri venezuelano ha sottolineato che l’umanità deve ringraziare molto la resistenza palestinese, che se non fosse per lei, l’imperialismo avrebbe preso il controllo di una regione, quindi, ha detto, “i martiri palestinesi sono i nostri martiri ed è la nostra lotta”.
Gil ha sottolineato che il trionfo palestinese, prima o poi, sarà quello dell’umanità, della verità e della giustizia, di cui si è detto convinto.
“L’appello oggi non è solo alla resistenza, ma bisogna passare all’offensiva globale, perché oggi la solidarietà con Palestina deve diventare un’offensiva rivoluzionaria, non possiamo solo lamentarci, è tempo che il popolo si alzi per vincere”, ha concluso.
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