mercoledì 4 Dicembre 2024
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Colombia chiede di raddoppiare gli sforzi per difendere i diritti dei palestinesi

Bogotà, 2 dic (Prensa Latina) Il ministro degli Esteri della Colombia, Luis Gilberto Murillo, ha sottolineato l'importanza di raddoppiare gli sforzi per difendere i diritti umani della popolazione palestinese a Gaza, come riferito oggi dal ministero.

Il funzionario, che ha partecipato alla conferenza ministeriale “Un anno dalla catastrofe umanitaria a Gaza: bisogni urgenti, soluzioni durature”, tenutasi a Il Cairo, in Egitto, ha confermato che il suo paese sostiene tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite, che promuovono una soluzione al conflitto palestinese, e si unisce alla richiesta di un cessate il fuoco immediato.
Ha assicurato che il suo governo riafferma il suo fermo impegno per la pace, dentro e fuori i suoi confini.
“Inoltre, dalla Colombia continueremo a promuovere il raggiungimento di una soluzione fondamentale alla crisi attuale, che implica la soluzione dei due stati, in modo da garantire il diritto di Israele e Palestina a coesistere in pace”, ha affermato.
Murillo ha chiesto ai diversi paesi di approfondire la cooperazione e le iniziative di aiuto umanitario e di collaborare con partner regionali, come l’Egitto e la Giordania, in azioni che rafforzino la capacità di assistenza e migliorino l’accesso umanitario per coloro che ne hanno più bisogno.
“Il mio paese rinnova il suo appello alle parti in conflitto affinché raggiungano un negoziato che porti ad un cessate il fuoco, che consenta il rilascio degli ostaggi, la piena garanzia dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario nella Striscia di Gaza, con particolare enfasi sulla protezione dei diritti delle donne e dei bambini”, ha sottolineato.
Ha inoltre affermato che la sua nazione continuerà a fornire assistenza in situazioni di emergenza e sostegno alla popolazione di Gaza, attraverso gli aiuti umanitari.
In relazione al conflitto, Colombia ha sostenuto la causa del Sudafrica contro il governo israeliano davanti alla Corte Internazionale di Giustizia per crimini qualificabili come genocidio, ha rotto le relazioni con quello stato ed ha appoggiato la decisione della Corte Penale Internazionale di emettere un mandato di arresto contro il suo primo ministro, Benjamin Netanyahu.

Ig/ifs

 

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