Il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati ha denunciato in un comunicato i commenti del funzionario, noto per le sue posizioni anti-palestinesi e per il sostegno alla colonizzazione ebraica nei territori occupati.
Ha ricordato che Ben Gvir ha chiesto più volte in pubblico lo sfollamento degli abitanti di Gaza e la riduzione della metà del loro numero attraverso “deportazioni volontarie”.
“Sto lavorando duramente con il primo ministro Benjamin Netanyahu per promuovere la migrazione da quel territorio”, ha detto durante il fine settimana l’anche leader del Partito Ebreo alla Radio dell’Esercito. Il Ministero degli Esteri ha messo in guardia dalle conseguenze di tali dichiarazioni ed ha invitato la comunità internazionale a intervenire per fermare la strategia del governo israeliano.
Lo scorso giugno, il ministro ha sollecitato l’uccisione dei prigionieri palestinesi nelle carceri del paese.
Ha anche chiesto l’approvazione di un disegno di legge alla Knesset (Parlamento) che imporrebbe la pena di morte a coloro che “commettono un omicidio a sfondo razziale con l’obiettivo di danneggiare lo stato di Israele”.
Sostenitore dell’annessione della Cisgiordania, prima di diventare parlamentare, Ben Gvir ha conservato per anni nel suo salotto una foto di Baruch Goldstein, l’assassino di 29 palestinesi nella Grotta dei Patriarchi nel 1994.
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