“Il modo migliore per ridurre la migrazione, se questo è il loro interesse (di Washington), è affrontare fondamentalmente la causa della migrazione, che è essenzialmente il bisogno, la povertà. (…) e anche i blocchi che esistono contro Venezuela, contro Cuba, che colpiscono il popolo”, ha espresso.
Giovedì scorso, Sheinbaum ha affermato che, durante il colloquio avuto la settimana scorsa con il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva suggerito di porre fine a questi blocchi, che fanno “soffrire le persone ed inducono al fenomeno migratorio”.
Al rispondere ad una domanda nella consueta conferenza stampa, la dignitaria ha indicato questo martedì che quando avrà luogo il dialogo formale con il presidente eletto e la sua squadra, si affronteranno diverse questioni, compresa la migrazione.
“Messico sostiene Honduras, Salvador e Guatemala, con programmi di inserimento per le persone che aderiscono a ‘Semina vita’ e ‘Giovani che costruiscono il Futuro’, e continueremo a insistere su questa linea”, ha affermato.
Ha sottolineato ancora una volta la strategia umanitaria attuata dal suo paese, che “si prende cura dei migranti prima che raggiungano la frontiera settentrionale”, e ha espresso il suo accordo con l’apertura di canali di migrazione legale.
Ig/las