Il ministro, parlando all’apertura dell’evento, che si svolge nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana, ha ringraziato la partecipazione di personalità importanti, che arrivano in un momento difficile e nonostante la grande campagna mediatica diretta contro la nazione e la Rivoluzione cubana.
A suo avviso, “questa conferenza è permeata dallo spirito di José Martí e dalle idee e dal lavoro di Fidel Castro, il principale promotore della politica antirazzista nel nostro paese e dell’eliminazione del razzismo strutturale e istituzionale a Cuba”.
L’evento, convocato dal Programma Nazionale contro il Razzismo e la Discriminazione Razziale, è stato concepito per lo scambio di esperienze e conoscenze su una delle sfide più costose per il genere umano: eliminare ogni forma di discriminazione e raggiungere uguaglianza, equità e giustizia sociale, come dichiarato nella convocazione dell’evento, ha espresso.
Secondo Alonso, in questo scenario si riflette, tra gli altri, la preservazione della memoria storica, il lavoro dei social media, l’educazione al valore dell’antirazzismo ed il confronto con comportamenti e criteri razzializzati nel processo di insegnamento educativo.
Come cubani a pieno titolo e in possesso dei diritti conquistati, donne, neri e mulatti di ogni angolo del paese sono diventati medici, insegnanti, ingegneri, scienziati, atleti, artisti e professionisti di tutti i rami grazie al loro talento ed all’impegno e al lavoro di giustizia sociale della Rivoluzione, ha sottolineato.
Ha citato anche Fidel Castro quando ha detto: “Il mondo ricco cerca di dimenticare che le cause del sottosviluppo e della povertà sono state la schiavitù, il colonialismo, il brutale sfruttamento e il saccheggio a cui i nostri paesi sono stati sottoposti per secoli”.
Alla “Conferenza Internazionale Cuba 2024. Decennio delle persone di discendenza africana” partecipano 240 delegati provenienti da 18 paesi.
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