venerdì 13 Dicembre 2024
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Siria, una nuova fase sorge con cauto ottimismo

Il rovesciamento del presidente Bashar Al-Assad ha dato inizio ad una fase diversa dalla precedente e nella quale i siriani sperano in un miglioramento, ma non nascondono paura e cautela.

“Ci hanno venduti” “Ci hanno abbandonato”, hanno gridato decine di migliaia di militari, poliziotti ed addetti alla sicurezza la notte della caduta di Assad, e tutti hanno gettato le loro armi leggere e pesanti in una scena apocalittica, che dimostra la loro frustrazione per la “tradimento”, e poi migliaia di uomini dell’opposizione armata sono entrati nella capitale.
La paura delle formazioni armate irregolari ha spinto quasi un milione di civili a lasciare Damasco verso la regione costiera del paese o il vicino Libano.
Tuttavia, quel sentimento di paura ha cominciato gradualmente a diminuire a causa del linguaggio tranquillizzante del comando di queste fazioni, quando hanno affermato che la loro missione è proteggere i civili di tutte le confessioni.
Prensa Latina ha percorso le strade di Damasco ed ha intervistato diversi abitanti di questa capitale che, per la maggior parte, hanno espresso speranza ed ottimismo che la nuova tappa sarà quella del benessere e che ci sarà unità tra tutte le componenti sociali e religiose che formano la società siriana.
Alcuni non hanno nascosto la paura e la preoccupazione per il cambiamento improvviso ed hanno preferito non esprimere la loro opinione in attesa di vedere come sarà il prossimo governo.
Al momento la calma sta gradualmente tornando dopo due giorni tempestosi con spari, esplosioni e panico.
Damasco comincia timidamente a recuperare la sua normalità, e Prensa Latina ha constatato l’apertura di alcuni negozi e la diminuzione del traffico automobilistico, mentre le istituzioni statali non funzionano ancora ed i servizi pubblici sono quasi paralizzati.
La questione dell’aggressione israeliana non è una novità per i siriani, ma questa volta è stata intensa, massiccia e globale ed ha scosso tutte le province lasciando solo distruzione nelle capacità dell’esercito, costruite dall’indipendenza di questa nazione nell’aprile del 1947.

Fady Maruf, corrispondente in Siria di Prensa Laina

 

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