Dopo l’incursione, il capo del Consiglio Nazionale Palestinese, Rawhi Fattouh, ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di portare avanti un terrorismo di stato e ha chiesto protezione internazionale per il suo popolo.
Le autorità di occupazione violano sistematicamente il diritto internazionale umanitario e le decisioni dei tribunali globali, ha sottolineato.
Fattouh ritiene che i numerosi massacri e l’alto numero di vittime siano la prova della pulizia etnica che Israele promuove nel paese.
Il Ministero degli Affari Esteri e degli Espatriati palestinese si è espresso in modo simile, condannando in un comunicato “il brutale massacro commesso dall’occupazione nel campo di Nuseirat”.
Tali azioni sono il risultato diretto del fallimento e della mancata attuazione delle decisioni e degli impegni adottati dalla comunità internazionale, che incoraggiano il paese ad aggravare i suoi crimini ed a completare la distruzione sistematica della Striscia, ha assicurato.
Fonti mediche, citate dall’agenzia ufficiale Wafa, riferiscono che dalla mezzanotte di giovedì circa 70 cittadini hanno perso la vita a causa di vari attacchi dell’esercito nell’enclave costiera.
Dall’inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, sono morte quasi 45mila persone e più di 106mila sono rimaste ferite.
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