In un comunicato, il comando ha spiegato che la prima tomba è stata ritrovata nella città di Khan Al-Assal, a est di Aleppo, e contiene circa ottomila corpi.
Nel nuovo cimitero è stata individuata un’altra tomba con settemila corpi, mentre nella zona di Al-Naqarin una tomba conteneva 1.500 corpi, ha sottolineato.
Domenica scorsa, le autorità di Aleppo hanno scoperto una presunta fossa comune con centinaia di corpi, in seguito alle informazioni fornite da un residente.
Le squadre della protezione civile hanno iniziato a rimuovere i resti mortali per identificare i corpi attraverso il test del DNA.
Le foto condivise dal Ministero mostrano un teschio e un corpo decomposto sottoterra, nonché le autorità che ispezionano l’area vicino a un fossato.
I siriani hanno scoperto sospette fosse comuni in tutto il paese dopo la caduta del regime di Bashar al Assad all’inizio di questo mese.
Durante la guerra, che dal 2011 devasta la Siria, sono stati commessi crimini che hanno portato alla scomparsa di migliaia di persone, i cui parenti oggi rivendicano la loro sorte.
La questione di dove si trovino decine di migliaia di persone detenute e scomparse è una delle questioni di vitale importanza per molti siriani. Secondo la Rete Siriana per i Diritti Umani, il numero dei detenuti e delle sparizioni forzate nel paese, dopo lo svuotamento delle carceri, ha raggiunto la quota di 112.414 persone.
Ig/fm