L’opera e la carriera dell’artista hanno ricevuto un meritato tributo nel programma accademico dell’evento, XX Colloquio Internazionale di Jazz “Leonardo Acosta in Memoriam”, dove è stato presentato il libro “Es letra y se canta. Veintiséis canciones de Marta Valdés”, dell’autrice messicana Rita Abreu ed il DVD “Mucho más que palabras”, di Dayron Ortiz e Raúl Nogués.
In occasione del suo 90° compleanno, il panel in suo onore ha manifestato l’ammirazione per un’artista che ha composto ogni testo con l’anima, per la gioia e l’ispirazione di molti autori.
Secondo Rita Abreu, l’intenzione è quella di continuare a promuovere il volume a Cuba, nelle istituzioni educative e nella Biblioteca Nazionale José Martí, poiché questo era il desiderio della sua protagonista.
Il documentario mette in risalto, tra i tanti, gli interventi di Roberto Fernández Retamar, Silvio Rodríguez, Miriam Ramos, Ivette Cepeda, Dayron Ortiz, Haydée Milanés e della stessa Marta Valdés.
Secondo l’autore di “Ojalá”, “El necio” e “Ángel para un final”, la cantautrice non si è mai innamorata di sé stessa e ha sempre voluto essere diversa, disuguale.
Silvio Rodríguez ritiene che le sue canzoni siano capaci di accompagnarci per tutta la vita; è un’artista molto libera e dallo spettro molto ampio.
Secondo lui, questa libertà di creazione, questo rischio e questa ricerca costante sono la cosa più bella che un artista possa avere.
Ig/amr