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Cuba: gli emigranti a Guantanamo sono una provocazione ed un affronto alla sovranità

Guantanamo, Cuba, 26 feb (Prensa Latina) Cuba ha descritto la presenza di oltre 30.000 emigranti nella base navale statunitense come una provocazione ed un affronto alla propria sovranità ed ha ritenuto il governo statunitense responsabile per eventuali incidenti nell'enclave.

La denuncia è avvenuta questa mattina davanti a più di 50 mila persone radunate in Piazza della Rivoluzione Mariana Grajales a Guantánamo, durante un Forum Aperto Antimperialista, presieduto dal Primo Segretario del Partito Comunista (PCC) e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel, e da altre autorità.
In questa occasione, l’isola caraibica ha nuovamente respinto la presenza illegale di truppe statunitensi per oltre 120 anni in una parte del suo territorio più orientale ed il suo utilizzo come campo di concentramento per persone illegali.
Relatori ed artisti provenienti dalla provincia più orientale, situata a circa mille chilometri a est de L’Avana, hanno discusso degli effetti del bloqueo imposto dal governo degli Stati Uniti contro Cuba, la cui ostilità continua ad aumentare oggi dopo le numerose misure coercitive adottate dall’amministrazione di Donald Trump contro la nazione caraibica.
In questo contesto, il primo segretario del PCC a Guantanamo, Yoel Pérez, ha sottolineato la tradizione di lotta degli abitanti locali, che in passato sconfissero l’impero spagnolo sulle loro terre ed affrontarono con determinazione la successiva occupazione statunitense.
Ha ricordato che José Martí, Máximo Gómez ed altri patrioti sbarcarono nel territorio di Guantanamo nel 1895 per riprendere la guerra per l’indipendenza dell’isola dal colonialismo spagnolo, un obiettivo che sarebbe stato raggiunto se non ci fosse stato l’intervento degli Stati Uniti in questo conflitto.
Ha inoltre sottolineato che la Casa Bianca sarà responsabile “di ciò che accade all’interno del perimetro di questa enclave”, da dove gli Stati Uniti hanno sostenuto bande armate contro il governo rivoluzionario, imprigionato presunti terroristi di origine araba ed ora migranti latinoamericani.

Ig/lld

 

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