Il governo di questa capitale ha reso nota la cifra poco dopo la conclusione dell’evento, inizialmente convocato dalla capa dell’Esecutivo per annunciare la risposta di questa nazione ai dazi imposti da Washington martedì scorso.
Tuttavia, dopo una telefonata con Sheinbaum, il presidente del paese vicino, Donald Trump, ha annunciato il rinvio al 2 aprile dell’applicazione dei dazi sui prodotti provenienti da questa nazione coperti dall’accordo di libero scambio statunitense.
Sebbene Trump stesso fosse uno dei firmatari dell’USMCA, come è noto il trattato firmato durante il suo primo mandato (2017-2021), da mesi minaccia di applicare tariffe del 25% a questa nazione ed al Canada, il che, secondo le autorità, costituisce una flagrante violazione dell’accordo.
I suoi effetti si farebbero sentire in tutte e tre le economie altamente integrate, ma soprattutto negli Stati Uniti, dove, secondo diverse organizzazioni imprenditoriali, si tradurrebbe in un aumento dei prezzi al consumo.
Ieri, abbracciata da una marea di persone sotto il forte sole di mezzogiorno, Sheinbaum aveva affermato che il dialogo e il rispetto hanno prevalso nei rapporti con gli Stati Uniti, dopo la revoca, giovedì, dei dazi imposti su tutte le merci provenienti dal paese latinoamericano.
“Messico è un grande paese, con un popolo dignitoso e coraggioso. Siamo nazioni alla pari. Non siamo di più, ma neanche di meno, e metteremo sempre in primis il rispetto per il nostro amato popolo e per la nostra nazione benedetta al di sopra di ogni altra cosa”, ha sottolineato.
La dignitaria si è mostrata ottimista circa la possibile eliminazione dei dazi, poiché il 2 aprile, data in cui termina la pausa, Washington ha annunciato che avrebbe applicato dazi reciproci a tutti i paesi del mondo, ma tra questa nazione e il suo vicino non ci sono praticamente dazi.
“Vale a dire che non dovrebbero essere applicate tariffe reciproche, perché non ci sono praticamente tariffe dal Messico verso gli Stati Uniti”, ha detto Sheinbaum, il cui discorso è stato sostenuto in più occasioni da grida di “Presidentessa” e “Non sei sola”.
Il momento è stato propizio anche per Sheinbaum per ribadire uno dei suoi messaggi più ricorrenti nelle attuali circostanze.
“Non siamo estremisti, ma abbiamo ben chiari alcuni principi irrinunciabili: non possiamo rinunciare alla nostra sovranità, né il nostro popolo può essere influenzato dalle decisioni prese da governi stranieri o da egemonie”, ha concluso.
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