Il ministro delle Relazioni Internazionali, Bruno Rodríguez, sul suo profilo di Twitter, ha scritto: “questi attacchi alimentano l’instabilità e l’insicurezza in Medio Oriente”.
L’invasione del territorio siriano da parte dell’esercito israeliano è iniziata l’8 dicembre, dopo la caduta di Damasco e del governo di Bashar al-Assad, nonostante l’opposizione di diversi paesi ed organizzazioni della regione.
Ieri, aerei da combattimento di questa nazione sionista hanno lanciato più di 40 raid aerei contro diverse unità militari nelle province siriane meridionali di Deraa, Quneitra e Damasco.
In questo giorno, le forze di occupazione stabilirono due basi fortificate in cima al monte Hermon, la vetta più alta della Siria, che raggiunge quasi i 3.000 metri.
Da dicembre scorso, Israele ha istituito almeno sette nuovi siti militari nelle zone di confine che si estendono dal monte Hermon alla collina di Tel Qudna a sud, vicino al triangolo di confine con Siria e Giordania.
Il presidente ad interim della Siria, Ahmad Al-Shara, ha recentemente denunciato questi attacchi ed ha esortato la comunità internazionale a esercitare pressioni per fermarli.
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