La portavoce del Ministero degli Esteri, Mao Ning, ha respinto l’estensione delle restrizioni sui visti per i funzionari cubani e di paesi terzi coinvolti in servizi medici all’estero.
Mao sottolineò che le accuse di Washington sul “lavoro forzato” nei programmi medici cubani sono infondate.
La diplomatica ha ricordato che, per oltre 60 anni, il paese caraibico ha inviato più di 600.000 professionisti sanitari in 60 nazioni, comprese quelle caraibiche.
Questi operatori hanno fornito assistenza medica a più di 230 milioni di persone, eseguito più di 17 milioni di interventi chirurgici e salvato almeno 12 milioni di vite.
Mao ha osservato che i servizi medici cubani sono stati ben accolti da governi e popolazioni della regione.
La portavoce ha sottolineato che l’accusa di “lavoro forzato” è una scusa usata da Washington per reprimere i paesi con opinioni diverse.
Ha aggiunto che queste azioni fanno parte di più di sei decenni di bloqueo e sanzioni contro Cuba, politiche che si sono recentemente intensificate.
Cina ha esortato gli Stati Uniti a porre immediatamente fine alle misure coercitive contro L’Avana, a rimuovere Cuba dall’elenco degli stati sponsor del terrorismo e ad adottare decisioni volte a migliorare le relazioni bilaterali.
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