A cinque anni dalla sua morte, Padrón (1947-2020), vincitore del Premio Nazionale del Cinema 2008, è ancora vivo e racconta storie attraverso il suo personaggio animato Elpidio Valdés, colonnello mambì e combattente per l’indipendenza, oggi simbolo dell’identità e del patriottismo cubano, che ha influenzato diverse generazioni.
Dal 1974, il famoso fumettista ha portato l’iconico mambì sul grande schermo con diversi cortometraggi e lungometraggi, dove ha affascinato il pubblico con il suo carisma e ci ha lasciato per sempre frasi memorabili come: “¡Eso habría que verlo, compay!”.
Il libro “De historietas y animaciones: La vida de Juan Padrón” è stato recentemente presentato a Cuba nell’ambito del programma della 45ª edizione del Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano.
Scritto dal produttore audiovisivo Aramís Acosta, il testo di 327 pagine, ha un prologo di Silvio Rodríguez e le illustrazioni sono dell’artista Reinerio Tamayo. Ripercorre la vita e l’opera di questo creatore fin dai suoi esordi come fumettista sulle riviste Mella (1963) e Pionero (1970).
Pochi mesi fa sono stati presentati a L’Avana i primi due cortometraggi d’animazione dell’eroico mambì restaurati in Colombia: “Elpidio Valdés contra el Tren Militar” e “Una aventura de Elpidio Valdés”.
In questa occasione, Alexandra Falla, direttrice della Fondazione per il Patrimonio Cinematografico Colombiano, ha definito Padrón come uno dei “grandi padri della cinematografia in America Latina”.
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