Il leader palestinese ha affermato in una dichiarazione che questa “decisione riflette palesemente un falso sistema giudiziario governato dal razzismo e dal fascismo”.
Fattouh ha accusato il massimo organo giudiziario del paese sionista di sostenere un sistema legale ingiusto, al servizio delle politiche di occupazione e delle pratiche razziste contro i palestinesi.
“La recente sentenza è un’estensione della politica di ridurre alla fame e di distruzione del nostro popolo da parte dell’occupazione”, ha sottolineato.
La sentenza dimostra “un chiaro estremismo e disprezzo per i bisogni fondamentali dei palestinesi di Gaza, che affrontano una catastrofe umanitaria in corso”, ha sottolineato.
A questo proposito, ha denunciato che l’esercito israeliano ha assediato l’enclave costiera, che non riceve cibo, medicine, carburante ed altri rifornimenti vitali dal 2 marzo.
“La giustizia in Israele non ha nulla a che fare con il concetto di diritto internazionale o con i principi umanitari… sono tribunali politici e razzisti che legittimano i crimini dell’occupazione”, ha concluso.
Ieri la corte ha deciso all’unanimità di respingere una petizione che chiedeva allo stato di Israele di riprendere i flussi di aiuti a Gaza, dove vivono più di due milioni di persone.
La petizione è stata presentata da numerose organizzazioni di sinistra e arabo-israeliane.
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