In un dialogo con la stampa, il direttore delle forniture mediche dell’agenzia, Muhammad Al-Mughair, ha condannato il bombardamento sistematico da parte di Israele di queste strutture nell’enclave costiera.
Ha inoltre denunciato il blocco imposto dall’IDF all’enclave costiera dal 2 marzo, che impedisce l’ingresso di rifornimenti vitali come cibo, medicine, carburante ed acqua potabile.
Ieri mattina presto, gli aerei delle IDF hanno attaccato l’Ospedale Battista della Città di Gaza, scatenando un’ondata di critiche da parte della comunità internazionale e di numerose agenzie delle Nazioni Unite.
Anche Raafat Al-Majdalawi, direttore generale della Return Health and Community Association di Gaza, ha criticato la campagna israeliana volta a distruggere i centri medici.
L’obiettivo è quello di aggravare le tragiche condizioni nella Striscia, ha affermato Al-Majdalawi in dichiarazioni rilasciate all’emittente televisiva qatariota Al Jazeera.
L’attivista ha stimato che oltre il 60% degli ospedali ed il 95% dei centri di assistenza sanitaria primaria nel territorio sono stati distrutti dalle incursioni militari dall’ottobre del 2023.
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