L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 9 novembre, è stata inaugurata alla presenza dell’ambasciatrice cubana a Roma, Mirta Granda, il presidente della Triennale di Milano, Stefano Boeri, ed il direttore del Museo Nazionale di Belle Arti del paese caraibico, Jorge Fernández.
All’inaugurazione hanno preso parte anche membri del team creativo del padiglione, membri dell’Ufficio dello Storico della Città de L’Avana (OHC), amici italiani e rappresentanti di associazioni cubane residenti in questa nazione europea.
Durante la presentazione di questa proposta, è stato sottolineato che a L’Avana, e in particolare nel suo vivace centro storico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 1982, era in corso un ambizioso processo di restauro, guidato dall’OHC, sotto la direzione di Eusebio Leal.
Questo progetto rappresenta un esempio unico al mondo di come sia possibile coniugare restauro architettonico e sviluppo sociale attraverso un processo che ha cinque pilastri strategici, cioè la sostenibilità istituzionale, sociale, economica, culturale e ambientale.
In questo modo è stato possibile salvaguardare non solo l’identità architettonica e storica della città, ma anche la vitalità della sua popolazione residente, mantenendo intatto il centro storico come uno spazio autentico, inclusivo e dinamico, sottolineano gli organizzatori di questa esposizione.
Questa mostra vuole anche essere un omaggio a Eusebio Leal, scomparso nel luglio 2020. Leal ha dedicato gran parte della sua vita alla conservazione del patrimonio architettonico e sociale della capitale cubana, in particolare de L’Avana Vecchia, un’opera i cui valori sono riconosciuti in tutto il mondo.
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