“Hanno proposto di cambiare il procuratore speciale e stiamo valutando se sia necessario o meno”, ha dichiarato la presidentessa alla stampa, riferendosi all’incontro tenutosi ieri con le famiglie degli studenti scomparsi durante il governo di Enrique Peña Nieto (2012-2018).
Ha osservato tuttavia che il Procuratore Generale, Alejandro Gertz, su suggerimento del governo, sta rafforzando l’ufficio del Procuratore Generale con persone che possiedono “la competenza in queste forme di indagine che ci permetterà di aprire nuove strade per scoprire la verità”.
La presidentessa ha affermato che le autorità stanno sviluppando nuovi approcci investigativi, diversi da quelli seguiti finora, ed hanno contattato le famiglie per spiegarne gli aspetti, fatto che sta fornendo molte più informazioni.
“Spero che questa nuova forma di indagine ci conduca a ciò che tutti i messicani desiderano, perché – prima di tutto le famiglie, ma in secondo luogo il popolo messicano – vogliamo verità, giustizia ed incontrare i giovani”, ha sottolineato.
Ha affermato che i genitori sono d’accordo con questo modo di procedere.
“Collaboriamo con loro perché crediamo di doverli rispettare ed, inoltre, l’indagine deve rimanere sempre chiusa per evitare fughe di notizie”, ha spiegato in merito alle indagini sui fatti accaduti il 26 settembre 2014, nello stato meridionale di Guerrero.
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