Sánchez si è recato mercoledì a Bruxelles per alcune ore per incontrare Ursula von der Leyen e la vicepresidentessa del massimo organo dell’UE, Teresa Ribera.
Nel suo incontro con la politica tedesca, Sánchez ha fatto riferimento all’intensificarsi dell’offensiva israeliana a Gaza, tenendo conto anche dell’anniversario del primo anno in cui Spagna ed altri paesi europei hanno riconosciuto Palestina come Stato.
Il Primo Ministro spagnolo ha elogiato la decisione dei due stati, cioè riconoscere lo Stato di Palestina, insieme allo Stato di Israele, come unica soluzione possibile per raggiungere una pace duratura in Medio Oriente.
Ha inoltre espresso a Ursula von der Leyen la sua estrema preoccupazione per la catastrofe umanitaria, di cui la popolazione di Gaza è la principale vittima, e l’imperativo di esercitare maggiori pressioni su Tel Aviv affinché fermi la sua invasione illegale. Ciò include la sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele.
In linea con quanto discusso nella riunione del Gruppo Madrid+, Sánchez ha chiesto sanzioni, tra cui un embargo sulle vendite di armi ad Israele.
Von der Leyen ha semplicemente affermato che l’incontro è stato proficuo, e che sono stati affrontati anche temi come l’aumento del bilancio della difesa spagnola.
D’altra parte, a Madrid, l’ambasciatore palestinese in Spagna, Hasni Abdel Wahed, ha ringraziato il paese iberico per aver riconosciuto la sua nazione come Stato, cosa che fino a quel momento era stata solo una “candela nel buio”.
“Fin dall’antichità, si dice che sia meglio accendere una candela che maledire l’oscurità. Spagna, insieme ad altri stati, ha acceso molte candele e il popolo palestinese è grato per queste candele nell’oscurità”, ha sottolineato durante un evento tenutosi presso la Casa Árabe di Madrid.
All’evento, ha partecipato anche il Ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, che Abdel Wahed ha ringraziato, insieme a Sánchez, per la lotta della nazione europea per promuovere l’iniziativa dei due stati all’interno della comunità internazionale.
In messaggi sui social media, Sánchez ha sottolineato l’insopportabile dolore a Gaza e l’impegno del suo paese a continuare a “fare sentire la propria voce e porre fine al massacro di cui il mondo è oggi testimone”.
Ig/ft
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