Al Palazzo Itamaraty, sede del Ministero degli Esteri brasiliano, Lula ha affermato che la cooperazione tra Brasile ed i paesi caraibici sarà uno dei pilastri della sua politica estera per questa nuova amministrazione.
Ha definito l’incontro un momento storico per ripensare le relazioni tra il Sud America ed i paesi caraibici, dando priorità allo sviluppo sostenibile, alla solidarietà e alla giustizia climatica.
“Brasile è tornato sulla scena mondiale e non lo farà con indifferenza verso i suoi vicini”, ha dichiarato davanti ai leader di 15 paesi caraibici.
Ha ribadito la sua volontà di rafforzare i meccanismi di cooperazione tecnica, gli investimenti in infrastrutture resilienti e il sostegno ai piccoli stati insulari altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici.
Il presidente ospitante ha chiesto una riforma del sistema finanziario internazionale “affinché smetta di penalizzare coloro che inquinano meno e soffrono di più”.
Ha proposto la creazione di un Fondo per il Clima Sud-Sud, con risorse brasiliane e caraibiche, per affrontare eventi estremi come uragani, siccità ed innalzamento del livello del mare.
Ha inoltre sostenuto l’espansione dei programmi sanitari ed educativi nella regione, riprendendo iniziative che erano state paralizzate negli anni precedenti.
In termini economici, ha auspicato la diversificazione degli scambi, la facilitazione dell’accesso al mercato e la riduzione delle barriere tariffarie. “L’integrazione economica non dovrebbe limitarsi alle grandi potenze; deve anche essere al servizio dei popoli del Sud del mondo”, ha concluso.
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