Il concorso “Cronache di Nicolás Guillén” ha riunito diverse mostre ed ha proposto un programma che rifletteva l’identità e la giustizia sociale, nel solco della sua eredità letteraria ed etica.
Giunto alla sua quarta edizione, l’evento dedicato al Poeta Nazionale cubano non solo ha celebrato la sua opera letteraria, ma ha anche riaffermato l’importanza di una professione che entrambi gli intellettuali (è stata riconosciuta anche l’opera di José Martí) hanno esercitato con etica e radici popolari: il giornalismo come strumento di trasformazione sociale.
“Cronaca e impegno nell’America di oggi, di Guillén e Martí, hanno inteso la parola scritta come atto politico”, ha sottolineato la professoressa Ángela Benítez, membro della Società Culturale José Martí, durante la sua presentazione.
Ha sottolineato come entrambi, con stili discorsivi distinti – il primo con la sua prospettiva afrocubana e popolare; il secondo, da una prospettiva universale – abbiano analizzato le disuguaglianze del loro tempo.
L’evento, organizzato dal giornalista Adolfo Silva, ha reso omaggio alle cronache che rilanciano questa tradizione. Silva ha affermato su Guillén: “È stato un difensore della stampa che educa senza dogmatismo, che mette in discussione il potere ma celebra anche l’identità”. Un principio che, secondo i partecipanti, dovrebbe guidare il settore di fronte a sfide come la disinformazione e la commercializzazione dei contenuti.
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