Lo precisa l’organizzazione in un comunicato sulla strategia nelle carceri israeliane dove spiega che costituisce un crimine di guerra che richiede un’azione internazionale urgente.
Le osservazioni di Ben-Gvir sono emerse durante una seduta della Corte Suprema per esaminare la petizione presentata contro la riduzione del menù alimentare fornito ai detenuti palestinesi.
Le sue parole rivelano una chiara intenzione di commettere un crimine contro migliaia di prigionieri, in flagrante violazione delle leggi e dei trattati internazionali che obbligano lo stato occupante a fornire una completa assistenza ai detenuti, ha sottolineato l’istituzione.
Il Centro ha definito i suoi commenti razzisti, esigendo contemporaneamente la condanna internazionale.
“Sono qui per assicurarmi che i terroristi (riferendosi alle migliaia di prigionieri palestinesi) ricevevano il minimo di cibo”, ha affermato il politico di estrema destra, noto per la sua posizione anti-araba.
Ufficialmente, circa 10.800 palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri del paese, di cui 50 donne e 450 minorenni.
Ig/rob
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