Intervenendo presso la sede delle Nazioni Unite durante la Conferenza Internazionale per la Risoluzione Pacifica della Questione Palestinese, Lamola ha ribadito la posizione del Sudafrica a favore di uno stato palestinese indipendente che coesista pacificamente con Israele, entro i confini del 1967 e con Gerusalemme Orientale come capitale, ricordando che quasi 80 anni fa la Risoluzione 181 delle Nazioni Unite proponeva questa soluzione, che deve ancora concretizzarsi.
Secondo una dichiarazione ufficiale rilasciata oggi, in un contesto segnato dalla distruzione di Gaza dovuta all’aggressione israeliana e da un’escalation di violenza descritta dal Sudafrica come un atto di genocidio in pieno giorno, Lamola ha criticato la validità della dottrina del “diritto del più forte”.
Questo principio, ha affermato, porta allo sradicamento del popolo palestinese attraverso omicidi e fame, qualcosa che, ha sottolineato, deve cessare.
Ha anche messo in guardia sulla recente decisione del Parlamento israeliano di affermare la sovranità sulla Cisgiordania e sulla Valle del Giordano, che minaccia la fattibilità della soluzione dei due stati e viola le risoluzioni internazionali e le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia.
Per ripristinare la credibilità del processo, ha sottolineato, Sudafrica chiede l’immediato riconoscimento dello Stato palestinese, il rispetto della sua integrità territoriale e la fine degli atti di genocidio contro il suo popolo, che considera parte di uno schema sistematico di ingiustizia dal 1948.
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