Il leggendario cantautore ha annunciato sulla sua pagina Facebook, “Zurrón del Aprendiz”, la ciliegina sulla torta del suo nuovo tour: canterà per i cubani il 19 settembre, alle 19:00 ora locale, sui gradini dell’Università de L’Avana, luogo emblematico per grandi raduni e concerti per i giovani cubani.
Per questa performance, che celebra i suoi 55 anni di carriera artistica, il musicista 78enne ha promesso di suonare classici e brani tratti dal suo ultimo album, “Quería Saber”, registrato presso gli studi “Ojalá” e pubblicato sulle piattaforme digitali nel giugno del 2024.
Il recital sui gradini dell’università darà il via al tour che lo porterà con i suoi musicisti in Cile (29 settembre, 1, 5 e 6 ottobre), Argentina (11, 12 e 21 ottobre), Uruguay (17 e 18 ottobre), Perù (25 ottobre) e Colombia (31 ottobre e 2 novembre).
Silvio viaggerà accompagnato da strumentisti talentuosi: Jorge Aragón al pianoforte; Oliver Valdés alla batteria, congas e percussioni; Emilio Vega alle tastiere; l’esperto Jorge Reyes al contrabbasso; Maykel Elizarde al tres; Rachid López alla seconda chitarra; mentre Niurka González suona flauto, clarinetto e cori.
L’opera dell’autore di “Ojalá”, “La Maza”, “Unicornio” e “Óleo de mujer con sombrero”, tra gli altri brani, ha influenzato generazioni di cubani e ispanoamericani negli ultimi cinquant’anni, sia nei concerti, nelle piazze, nei teatri e sui palchi, sia attraverso i suoi dischi.
Nato a San Antonio de los Baños, una piccola città a sud-ovest de L’Avana, dai suoi primi passi nel movimento noto come Nueva Trova fino ad oggi, l’artista è diventato il cronista per eccellenza della Rivoluzione iniziata il 1° gennaio 1959.
Le sue opere in difesa dei movimenti di liberazione nazionale in America Latina, distribuite clandestinamente negli anni ’70, a volte su cassetta, ebbero un impatto anche sui giovani di sinistra in Cile, Uruguay e Argentina durante il periodo delle dittature che devastarono il cono meridionale del continente.
Per il cantautore uruguaiano Jorge Drexler, “Silvio è un faro. La sua musica unisce il politico con il poetico come nessun altro”, e il popolare musicista argentino Fito Páez ha detto di lui: “Silvio fa parte della nostra identità musicale. Ogni suo concerto è un atto di resistenza culturale.”
In tempi di musica vuota e di testi trash, i titoli dei mass media nei paesi che ospitano le esibizioni annunciano che i biglietti stanno esaurendo rapidamente.
Il prossimo tour di Silvio Rodríguez promette di essere un omaggio alla sua eredità e un atto di rispetto per questo cantautore intelligente e impegnato di cui l’America Latina e il mondo hanno così disperatamente bisogno.
Mario Muñoz Lozano, giornalista di Prensa Latina





