lunedì 8 Dicembre 2025
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L’eredità di Fidel Castro continua a vivere a Guantanamo

Guantanamo, Cuba, 12 ago (Prensa Latina) L'eredità dello storico leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, è immortalata attraverso le testimonianze di coloro che hanno vissuto momenti unici durante le sue visite in questa provincia orientale.

In occasione della commemorazione del 99° compleanno dell’illustre guerrigliero, il 13 agosto, il popolo di Guantanamo rivive la sua impronta trasformativa su una geografia segnata da opere sociali ed economiche che portano il suo sigillo.
I resoconti delle sue visite non si limitano alle registrazioni di storici, produttori audiovisivi e leader politici e governativi. Risiedono anche nella memoria collettiva di un popolo grato per la leadership eccezionale di Fidel Castro.
Fin dalla sua prima visita, il 3 febbraio 1959, il Comandante in Capo apprezzò le qualità di una provincia la cui storia, cultura e paesaggio la rendono – come lui stesso espresse nel 1985 – “unica ed eroica”.
In questo primo incontro, il leader rivoluzionario si identificò con gli umili, gli studenti, i lavoratori senza protezione e tutti coloro che necessitavano del sostegno della Rivoluzione, soprattutto in una regione storicamente relegata dai governi al servizio delle élite statunitensi.
Durante le sue molteplici visite a Guantanamo, promosse lo sviluppo sociale ed economico di tutti i suoi comuni.
Che si trattasse delle zone remote di Maisí, Baracoa, Yateras, Niceto Pérez, El Salvador, Manuel Tames, o del confine con la base navale illegale statunitense di Caimanera, il carismatico presidente cubano instaurò un rapporto epico con il popolo di Guantánamo, che elogiò per aver difeso la “prima trincea antimperialista nelle Americhe”.
Le sue visite sono state cariche di simbolismo. Ogni 11 aprile, gli abitanti di questa regione ricordano lo sbarco a Playitas de Cajobabo dell’Eroe Nazionale José Martí, insieme a un gruppo di patrioti, per dare inizio alla guerra per l’indipendenza cubana. Anche Fidel rese omaggio a questo luogo emblematico in diverse occasioni.
Tra le più memorabili ci sono la visita del 1976, con il documentarista Santiago Álvarez e quella del 1995, in occasione del centenario dello sbarco di José Martí. Durante la prima visita, ebbe un toccante incontro con Salustiano Leyva, il bambino che conobbe l’Apostolo cubano. Quella conversazione è stata immortalata nel documentario “Mio Fratello Fidel”, diretto da Álvarez.

Ig/lld

 

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