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L’ex presidente boliviano ribadisce l’appello al voto nullo in segno di protesta

La Paz, 15 ago (Prensa Latina) L'ex presidente boliviano Evo Morales ha ribadito oggi il suo appello ai suoi sostenitori affinché esprimano un voto nullo alle elezioni generali del 17 agosto, un'azione che ha descritto come una "rivolta democratica".

Il primo leader indigeno del paese andino-amazzonico, Morales, ha tenuto un discorso ieri all’evento di chiusura della sua campagna per questo tipo di voto, che sta promuovendo con i suoi sostenitori per protestare contro la sua squalifica come candidato presidenziale a seguito di due sentenze della Corte Costituzionale Plurinazionale (CCP).
“Chiediamo a tutti di esigere rispetto democratico. Quando lo stato non rispetta il popolo e i suoi diritti, la rivolta o la ribellione sono un diritto. Questa sarà una ribellione democratica contro uno stato e un governo corrotti, contro l’intero partito di destra in lista. Si manifesterà domenica”, ha dichiarato durante un evento a Mamoré Bulo Bulo, nel Trópico de Cochabamba.
Alla luce della partecipazione all’evento, l’ex presidente ha dichiarato che questa è la “più grande” chiusura di campagna.
“(…) Qui, volontariamente, spontaneamente”, ha commentato Morales, “con impegno, ci siamo riuniti per riflettere sul perché il voto nullo sia valido”.
Ha detto che i suoi sostenitori faranno la “storia” se riusciranno a far sì che i voti nulli prevalgano su quelli validi.
L’ex capo dello stato ha nuovamente usato l’epiteto di “traditore” per riferirsi al presidente Luis Arce e al presidente del Senato, Andrónico Rodríguez.
Autorità e portavoce del cosiddetto Blocco Popolare Nazionale criticano Morales per aver chiesto un voto nullo, che favorirebbe la destra, la quale vedrebbe aumentare la sua percentuale di voti.
Alcuni ritengono che questa posizione potrebbe portare alla fine dello Stato Plurinazionale e al ritorno a una Repubblica razzista se la destra riuscisse a controllare i due terzi dell’Assemblea Legislativa Plurinazionale.

Ig/jpm

 

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