sabato 6 Dicembre 2025
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Processo Bolsonaro: la procura denuncia la rottura democratica in Brasile

Il Procuratore Generale, Paulo Gonet, ha delineato con fermezza le accuse contro l'ex presidente Jair Bolsonaro e sette dei suoi alleati per il tentato golpe di stato avvenuto in Brasile l'8 gennaio 2023.

Gonet, che ha guidato l’atto d’accusa formale, ha parlato davanti alla Prima Camera della Corte Suprema Federale dopo la lettura della relazione sul caso da parte del giudice Alexandre de Moraes.
Nel suo intervento, il Procuratore Generale ha descritto una serie di atti che dimostrano una deliberata violazione dell’ordine democratico, guidata dallo stesso potere esecutivo.
La catena di eventi ha dimostrato che si è verificata una rottura democratica, ha denunciato Gonet.
“È evidente che, in diverse occasioni, l’allora presidente ha chiesto pubblicamente che le macchine per il voto elettronico non fossero utilizzate, come previsto dalla legge, sotto la minaccia di annullare le elezioni”, ha osservato.
Ha sostenuto che i golpe di stato non sempre provengono da attori esterni al governo, ma possono essere “orchestrati dalla loro stessa perversione”, riferendosi a leader che si rifiutano di riconoscere i limiti del governo democratico.
“Il mancato completamento di un mandato è spesso il fattore scatenante di una crisi della normalità democratica, provocata dai suoi nemici violenti”, ha aggiunto.
Gonet è stato duro nel suo monito: l’impunità di fronte ai tentativi autoritari non fa che rafforzare gli impulsi antidemocratici.
Pertanto, ha chiesto la condanna di tutti i membri del nucleo centrale della cospirazione, incluso Bolsonaro.
In seguito, ha dato la parola a De Moraes, che ha trascorso un’ora e 27 minuti a leggere il rapporto sul caso.
“La sovranità non può, non deve e non sarà mai vilipesa od estorta”, ha affermato De Moraes.
La Procura Generale ha incriminato Bolsonaro e gli altri imputati di una serie di gravi reati, tra cui organizzazione criminale armata, tentata abolizione violenta dello stato di diritto democratico e golpe di stato.

Osvaldo Cardosa Samón, corrispondente di Prensa Latina in Brasile

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