Alla cerimonia religiosa, tenutasi presso la Cattedrale Metropolitana, hanno partecipato il Presidente della Repubblica, Gabriel Boric, membri del Congresso Nazionale, ministri, alti funzionari della polizia e delle forze armate e candidati alla presidenza.
“Come non chiedere perdono per la tragedia che si sta consumando in Medio Oriente, soprattutto a Gaza e in tanti altri luoghi?” ha chiesto il prelato.
Secondo i dati ufficiali, dall’inizio degli attacchi e dei bombardamenti israeliani contro l’enclave palestinese, quasi due anni fa, sono morte più di 65.000 persone, per lo più donne e bambini, e il numero dei feriti è salito a 165.700.
“Ogni goccia di sangue versata è un grido al cielo e non può lasciarci indifferenti”, ha affermato il Cardinale.
Nel Te Deum, Chomalí ha avvertito che l’America Latina e il mondo stanno attraversando tempi di incertezza e violenza a causa della corruzione, del narcotraffico e della criminalità organizzata che minano la nostra convivenza.
“È un fallimento della società che i cittadini stiano chiusi in casa per paura dei criminali, sempre più violenti e più giovani”, ha affermato.
Il Cardinale ha sottolineato l’importanza dell’istruzione come fondamento per il futuro del Cile.
Ig/car





