Aperta a fine luglio presso la Galleria “El Reino de este Mundo”, parte della prestigiosa istituzione de L’Avana, la mostra fa parte della collezione del Laboratorio Sperimentale di Arti Grafiche de L’Avana (TEGH).
Questo è stato il tema del dibattito di giovedì, coordinato da Yusmilys Brito, curatrice e direttrice del laboratorio, dallo storico e critico d’arte Rafael Acosta de Arriba e dallo stesso Alfredo Sosabravo.
Brito ha sottolineato lo stretto rapporto che unisce l’artista al TEGH fin dalla sua creazione nel 1962 e ha spiegato al pubblico che la mostra comprende 30 opere, tra litografie e xilografie, provenienti dall’archivio storico del laboratorio e abbraccia 30 anni di creazioni di Alfredo Sosabravo (1967-2005).
“È per me una grande soddisfazione e gioia vedere queste stampe, conservate per 40 o 50 anni, senza che io sapessi nemmeno che fossero custodite; per questo sono grato di aver organizzato questo evento”, ha espresso l’artista cubano.
Acosta de Arriba ha definito Sosabravo “il Patriarca dell’arte cubana”, uno dei più grandi artisti visivi cubani, sottolineandone il colorismo, l’universalità e la natura onirica.
“Sosabravo non può fare a meno di creare qualcosa con le sue mani; per lui, l’arte è come respirare. Ha influenzato le generazioni successive e basta guardare le sue opere per un minuto e sembrano già interessanti”, ha osservato il saggista.
Il celebre artista cubano ha consigliato agli studenti presenti alla discussione di impegnarsi, perseverare e non allontanarsi da ciò che amano, nonostante le difficoltà.
“Continuo questo percorso creativo per molti fattori, ma soprattutto perché ho perseverato, e finché le mie mani non tremano, continuerò a lavorare”, ha concluso.
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