Durante una conferenza, il ministro ha sottolineato che le azioni del governo statunitense violano la sovranità degli Stati e il diritto di ogni nazione a decidere liberamente il proprio voto nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Rodríguez ha presentato copie di comunicazioni ufficiali inviate da Washington a numerosi governi in cui, ha affermato, vengono utilizzate “pressioni grossolane, minacce dirette e argomenti diffamatori” per dissuadere i paesi, soprattutto in America Latina ed in Europa, dal continuare a sostenere il bloqueo economico, commerciale e finanziario.
“Si tratta di un documento mendace, irrispettoso della sovranità degli Stati e spudorato nel suo approccio”, ha dichiarato il ministro cubano, leggendo estratti del testo statunitense che definisce Cuba “una minaccia alla pace ed alla sicurezza internazionale”, un’affermazione che ha definito “ridicola e pericolosa”.
Il massimo diplomatico sull’isola ha osservato che il documento statunitense tenta di screditare Cuba con false accuse, come quella secondo cui il paese utilizzerebbe la risoluzione contro il bloqueo come “un’arma” o che “non esiste nessun bloqueo “, nonostante la validità di leggi extraterritoriali come la Helms-Burton e la Torricelli.
Ha inoltre spiegato che le pressioni di Washington includono il rifiuto di paesi terzi di fornire pezzi di ricambio o carburante a Cuba, come accaduto di recente con una delle principali centrali termoelettriche del paese, con conseguenze dirette sul sistema elettrico nazionale.
Il ministro ha respinto fermamente le accuse di presunte violazioni dei diritti umani a Cuba, contrapponendole alle sistematiche violazioni negli Stati Uniti, tra cui la politica sull’immigrazione, la repressione poliziesca delle minoranze e il ruolo del paese nei conflitti internazionali come quello di Gaza.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite discuterà e voterà la risoluzione contro il bloqueo per la trentatreesima volta il 28 e 29 ottobre.
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