venerdì 5 Dicembre 2025
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Cuba all’ONU: sostiene Palestina e denuncia la fame come arma di guerra

Cuba ha ribadito il suo sostegno alla causa palestinese, una prova decisiva, ha affermato, per la credibilità del sistema multilaterale e la capacità delle Nazioni Unite di difendere i propri scopi e principi stabiliti 80 anni fa.

Intervenendo dinanzi alla Quarta Commissione dell’80° Assemblea Generale, il Rappresentante Permanente di Cuba presso le Nazioni Unite, l’Ambasciatore Ernesto Soberón, ha denunciato che il popolo palestinese è vittima di sterminio, pulizia etnica, punizioni collettive ed apartheid.
Ha osservato che Gaza ha registrato oltre 68.000 morti e 170.000 feriti dall’ottobre del 2023, con il 70% delle vittime bambini e donne, in un contesto aggravato dalla carenza di acqua, elettricità, medicine, carburante e cibo.
Soberón ha avvertito che, dopo due anni di brutale genocidio, il recente accordo di pace è fragile e tardivo, e pertanto ha ribadito l’urgenza di un cessate il fuoco permanente e dell’adozione di misure globali che conducano ad una soluzione giusta, ampia e duratura, basata sul rispetto del Diritto Internazionale e del Diritto Internazionale Umanitario.
A questo proposito, Cuba ha riaffermato il diritto inalienabile della Palestina ad uno Stato indipendente e sovrano entro i suoi confini precedenti al 1967, con Gerusalemme Orientale come capitale, ed al ritorno dei rifugiati.
Inoltre, il diplomatico cubano ha respinto il ruolo complice degli Stati Uniti, che hanno garantito l’impunità della potenza occupante, e ha chiesto il completo ritiro delle forze israeliane, nonché la fine di tutte le politiche illegali di colonizzazione e apartheid.
Infine, Cuba ha sollecitato la garanzia di un accesso umanitario incondizionato, ha sostenuto il lavoro essenziale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) ed ha chiesto la piena ammissione della Palestina come Stato membro delle Nazioni Unite.
L’umanità ha un debito incommensurabile nei confronti del nobile popolo palestinese, ha sottolineato Soberón, riaffermando “l’incrollabile solidarietà di Cuba con la sua causa legittima”.
Soberón ha sottolineato la necessità di rafforzare la cooperazione multilaterale e ha evidenziato recenti studi che confermano che i conflitti armati sono la principale causa di un’acuta insicurezza alimentare, che attualmente colpisce 140 milioni di persone in 20 paesi e territori.
Ha inoltre condannato fermamente la drammatica situazione nella Striscia di Gaza, dove oltre 500.000 persone sono a rischio di una grave carestia.
Ha osservato che, anche dopo il cessate il fuoco, persistono gravi ostacoli all’ingresso degli aiuti umanitari, mentre il 98,5% dei terreni agricoli rimane distrutto o inaccessibile, aggravando l’emergenza alimentare.
Soberón ha affermato che la fame viene usata come arma di guerra contro il popolo palestinese, ritenendo Israele responsabile di crimini di genocidio, sterminio e pulizia etnica, sostenuto dall’impunità politica e dai finanziamenti militari del governo degli Stati Uniti.
Cuba ha ribadito che il pianeta dispone di risorse sufficienti per garantire cibo e sviluppo con giustizia sociale, ma queste vengono concentrate e sperperate dalle grandi potenze in armamenti e politiche egemoniche.

Deisy Francis Mexidor, corrispondente di Prensa Latina negli Stati Uniti

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