Rappresentante del Partito Libertà e Rifondazione (Libre) al governo nel Consiglio Elettorale Nazionale (CNE), Ochoa ha annunciato durante una sessione plenaria virtuale il suo rifiuto di rendersi complice di un “golpe di stato elettorale” promosso dagli altri due membri del consiglio.
Ha fatto riferimento alla decisione di Ana Hall e Cossette López, magistrate rispettivamente dei partiti di destra Liberale e Nazionale, di emettere la dichiarazione ufficiale delle elezioni senza aver esaminato circa 10.000 schede di scrutinio con incongruenze o risolto circa 288 ricorsi.
“Mi ritiro e mi dissocio da qualsiasi reato di natura imprescrittibile. Dichiaro espressamente di non aver firmato un atto classificato come reato. Non ho espresso nessun voto, pertanto non sono responsabile di questo reato”, ha sottolineato Ochoa, prima di lasciare la sessione plenaria e costituirsi in procura.
A suo avviso, con questa posizione, le sue due colleghe, oltre a mettere in atto il suddetto golpe elettorale, stanno violando l’ordine costituzionale e tradendo la nazione.
Ha dichiarato di aver presentato una denuncia penale alla procura per indagare su “atti che sembrano costituire reati elettorali, nonché sul tentativo di dichiarare i risultati senza aver risolto ricorsi, annullamenti e reclami pendenti nell’ambito delle elezioni generali”.
Ha inoltre presentato alla procura 10 registrazioni audio che, secondo le sue dichiarazioni, dimostrano un piano di manipolazione elettorale, interferenza straniera e coordinamento politico per alterare la volontà popolare.
Ha spiegato che queste registrazioni coinvolgono un ex presidente honduregno condannato per traffico di droga negli Stati Uniti, un consigliere straniero ed un ex candidato presidenziale liberale, che discutono strategie per impedire un riconteggio dei voti in ogni circoscrizione e per “iniettare voti” nelle aree in cui i risultati non hanno favorito il Partito Nazionale.
Ha aggiunto che nei fogli di conteggio in cui i dati biometrici corrispondono ai registri degli elettori, il risultato non favorisce il candidato che intendono dichiarare vincitore, riferendosi al candidato nazionalista alla presidenza, Nasry Asfura, apertamente sostenuto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Ha insistito sul fatto che procedere con una dichiarazione ufficiale delle elezioni senza completare lo scrutinio speciale e il riconteggio voto per voto mina la trasparenza e la volontà popolare.
“Questo processo elettorale supera di gran lunga la frode del 2017”, ha sottolineato il consigliere del partito Libre, che ha denunciato il dirottamento della volontà del popolo honduregno da parte del presidente degli Stati Uniti.
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