Nella sua conferenza informativa quotidiana con la stampa, Mao Ning, portavoce del ministero degli esteri cinese, ha criticato il fatto che a Guantanamo siano scoppiati scandali di abusi sui prigionieri da più di 20 anni, fatto che ha suscitato grande indignazione nella comunità internazionale.
Ha ricordato che gli Stati Uniti hanno ripetutamente promesso di chiudere il carcere di Guantanamo, ma a tutt’oggi ci sono ancora dozzine di persone detenute in questo centro, solo alcune delle quali sono state legalmente accusate o condannate.
La portavoce del ministero degli esteri cinese ha così reagito ad un rapporto della relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla tutela dei diritti umani nella lotta al terrorismo, che dopo una valutazione effettuata presso il carcere militare statunitense in territorio illegalmente occupato a Guantanamo, ha stabilito che la sua chiusura è una priorità a causa delle ingiustizie che si commettono in questo luogo.
La diplomatica cinese ha anche fatto riferimento all’esistenza delle cosiddette “prigioni nere” degli Stati Uniti in almeno 54 paesi e regioni del mondo, che rappresentano un tipico esempio di come Washington calpesta i diritti umani.
Inoltre, ha criticato il disprezzo che la Casa Bianca ha fatto di vari rapporti di esperti dei diritti umani, che chiedono la chiusura di Guantanamo e di altre carceri per il trattamento inumano, degradante e malsano dei detenuti al fine di estorcere loro una confessione.
Ig/ipf
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