Secondo l’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli (ICAP), la cerimonia di premiazione si terrà martedì nel Memorial Josè Martì, e lunedì si svolgerà nella sede della suddetta organizzazione un tributo che sarà segnato dalla confraternita del popolo cubano e del portoricano.
Il patriota portoricano prevede inoltre rendere omaggio all’Eroe Nazionale di Cuba Josè Martì, al leader della Rivoluzione Fidel Castro, al Padre della Patria Carlos Manuel de Cespedes ed a Mariana Grajales, nel cimitero di Santa Ifigenia, nella provincia orientale di Santiago di Cuba.
Lopez visiterà il Complejo Memorial Comandante Ernesto Che Guevara a Santa Clara e poi percorrerà diverse province per conoscere luoghi storici e centri culturali.
Durante il suo soggiorno nella capitale cubana, renderà omaggio a Lola Rodriguez de Tiò e Juan Rius Rivera nella Necropoli di Colon; a Filiberto Ojeda Rios nella Tribuna Antimperialista Josè Martì ed a Don Emeterio Betances, nel Parque de la Fraternidad.
Oscar Lopez, è un patriota degno che non ha mai rinnegato i suoi principi ed ha resistito più di 35 anni nelle carceri degli Stati Uniti, 12 dei quali in isolamento, ha ricordato la nota.
La causa per la liberazione dal carcere di Oscar si è fusa in una tappa con la campagna per la liberazione dei Cinque Eroi di Cuba, come sono conosciuti in tutto il mondo i combattenti antiterroristi Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Rene Gonzalez, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez.
I Cinque, come sono conosciuti a livello internazionale, hanno subito gravi condanne nelle prigioni statunitensi per difendere il loro paese dal terrorismo.
Renè, Ramon, Fernando, Antonio e Gerardo monitoravano i gruppi di estrema destra situati nel territorio della Florida dedicati alla pianificazione di atti terroristici contro l’isola dei Caraibi.
Fernando Gonzalez – sottolinea la nota dell’ICAP – ha condiviso la sua cella con Lopez per più di quattro anni.
Nulla ha potuto intaccare la ferrea volontà di Oscar, che ha dimostrato la sua enorme resistenza per sconfiggere il rigore e la crudeltà dell’ingiusta detenzione, conclude la nota.
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