domenica 24 Novembre 2024
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Tempi difficili per tutti i popoli

Nelle sue “Note sull’America” (Casa de las Américas, gennaio-marzo del 2019) Roberto Fernández Retamar prevede che “arriveranno tempi difficili per tutti i popoli, non solo per alcuni”. E aggiunge: “Che destino aspettarsi, per un mondo sempre più immerso nella barbarie, da coloro che, pur considerando inferiori le etnie che non sono le loro e trattandole come tali (così avevano agito i nazisti), negano situazioni altrettanto ovvie e pericolose per tutti, compreso ovviamente per gli Stati Uniti, come il riscaldamento globale?”

Da questo testo illuminato del nostro essenziale Roberto Retamar, la Casa de las Américas denuncia l’ascesa del nuovo fascismo e la sua articolazione nella presunta “Iberosfera”. Esattamente un anno prima che Javier Milei fosse eletto presidente dell’Argentina, si è svolto in Messico quello che allora abbiamo chiamato, in un comunicato della nostra istituzione, “Un vertice neofascista nella Nostra America”, convocato dalla Conferenza Politica di Azione Conservatrice, che riunì, tra gli altri, Macri, Katz, Keiko Fujimori ed Eduardo Bolsonaro, figlio del detronizzato Jair, in cui era presente lo stesso Milei.
Riguardo a quel “vertice degli sconfitti” la Casa de las Americas ha messo in guardia contro “la crescita allarmante dell’estrema destra razzista e xenofoba”. Un anno dopo, quella stessa destra – nella sua versione più feroce e grottesca – è stata eletta per assumere il potere nel nostro paese fratello. In questo modo, il progetto di integrazione di Bolívar e Martí, Fidel e Chávez e di altri importanti leader americani subisce un colpo molto sensibile.
Al di là delle doverose analisi, noi di Casa de las Américas condividiamo la seguente affermazione che, sempre nella nostra città, lanciano i membri del gruppo argentino “Internacionales Teatro Ensamble”, partecipanti al Festival Internazionale del Teatro de L’Avana:

Battaglie future

Viviamo in un tempo oscuro, dove l’odio e la violenza sono all’ordine del giorno, un tempo in cui il fascismo emerge, avanza e cerca di consolidarsi. Due giorni fa le elezioni in Argentina hanno eletto vincitore Javier Milei, chiaro esponente dell’estrema destra, un ometto squilibrato che trasuda odio, insulta e minaccia tutti noi che non condividiamo la sua dottrina e la sua immaginazione del paese. È una vergogna, una vera disgrazia che quaranta anni dopo il recupero della democrazia, arrivino alla Casa Rosada questi negazionisti e rappresentanti della morte.

Gli uomini e le donne del teatro, gli artisti, gli intellettuali e gli operatori culturali, le forze progressiste e di sinistra, in campo nazionale e popolare, non hanno potuto fare abbastanza per articolare un’alternativa che stimoli, che sia capace di confrontarsi e competere con successo in questo bivio elettorale. Non siamo riusciti nemmeno a fornire strumenti alla massa di un elettorato storicamente emarginato dalla classe dirigente, che ha dato il suo voto alla destra, cioè ai suoi carnefici, per noia, rabbia ed indifferenza.
Questo momento drammatico e vergognoso ha come rovescio della medaglia l’impossibilità di esercitare una retorica vuota, non possiamo permetterci di perderci in labirinti discorsivi od in discussioni sterili sul linguaggio, poiché non c’è tempo da perdere: signore e signori, questo è il fascismo, ed il fascismo si combatte.
In questa situazione c’è spazio solo per l’unità e l’organizzazione politica di tutti i settori. A partire dal teatro, dalla cultura e dall’arte dobbiamo articolare creativamente i gruppi e le reti di resistenza culturale in tutti i modi possibili.
Comprendiamo che questa tragedia non si limita alla Repubblica Argentina. Questo è un fenomeno mondiale. Per questo facciamo appello a tutti e, nel miglior spirito internazionalista, ci appelliamo a lottare contro il fascismo. Lo stesso fascismo che oggi prende il sopravvento in Argentina, lo stesso che in queste ore bombarda ospedali e scuole nella Striscia di Gaza, lo stesso che blocca criminalmente Cuba da più di 60 anni.

Amici, ricevete dal teatro il nostro abbraccio fraterno.

Il nostro impegno è continuare a lavorare senza fretta né pause, hasta la victoria siempre!

Manuel Santos Iñurrieta

Diego Maroević

Internacionales Teatro Ensamble, Buenos Aires, Argentina.

L’Avana, 20 novembre 2023.

da Prensa Latina, traduzione di Ida Garberi

 

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