Attraverso il loro profilo sul social network Twitter, le donne a cui sono stati sottratti i figli dall’ultima dittatura civile-militare (1976-1983) hanno invitato la militanza a scendere in piazza all’insegna dello slogan “Il paese non è in vendita, si difende”.
Inoltre, hanno espresso il loro rifiuto di un decreto di necessità ed urgenza e di un pacchetto di regolamenti presentato dal presidente per riformare od abrogare più di 300 leggi, conferire poteri legislativi all’esecutivo, privatizzare le aziende pubbliche e cambiare il sistema del lavoro, tra le altre disposizioni.
La mobilitazione, indetta dalla Confederazione Generale del Lavoro (CGT), inizierà alle 12:00, ora locale, e numerose organizzazioni sindacali, sociali e politiche hanno confermato la loro presenza, tra cui Abuelas de Plaza de Mayo, Hijos, Somos Barrios de Pie, l’Associazione dei Lavoratori Statali, la Centrale dei Lavoratori dell’Argentina (CTA) e la CTA Autonoma.
La Confederazione Argentina dei Lavoratori dei Trasporti e l’Associazione del Personale Aeronautico hanno annunciato la loro partecipazione alle azioni di protesta, motivo per cui i servizi di treni, autobus, metropolitana ed aerei saranno sospesi in diversi orari della giornata.
Allo sciopero ed alla manifestazione appoggiano anche i 20 partiti che compongono l’alleanza Unión por la Patria, tra cui il Justicialista e il Comunista, il Frente Renovador, la Patria Grande e il Conservatore Popolare.
Secondo la CGT, più di100 organizzazioni di tutto il mondo hanno espresso il loro sostegno alla lotta del movimento operaio argentino contro le politiche economiche promosse dal governo.
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