domenica 24 Novembre 2024
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Appelli a livello mondiale denunciano il bloqueo contro Cuba, mentre gli Usa fanno orecchio da mercante

Il 3 febbraio 2024, 62 anni dopo la sua applicazione formale, le denunce contro il bloqueo contro Cuba continuano a cadere nel vuoto, mentre gli Usa fanno orecchio da mercante, senza distinzione di governo, democratico o repubblicano, che sia passato per la Casa Bianca.

“Acere”, organizzazione senza scopo di lucro dedicata a promuovere una maggiore comprensione ed impegno di dialogo tra gli Stati Uniti e Cuba, è uno dei tanti gruppi che cercano di abbattere le barriere di questa politica ostile, rafforzata con l’inclusione arbitraria del paese caraibico nell’elenco degli sponsor del terrorismo.
Una lettera promossa dal gruppo e scritta da cubano-americani è aperta non solo a questo segmento ma ai cittadini statunitensi che sostengono l’appello rivolto al presidente Joe Biden affinché, quasi alla vigilia di un’altra elezione, mantenga le sue promesse elettorali del 2020.
“Le scriviamo preoccupati come cubano-americani e cittadini statunitensi, che abbiamo offerto volontariamente il nostro tempo, abbiamo donato le nostre risorse ed abbiamo votato per lei nel 2020”, hanno detto.
“Collettivamente siamo scioccati e delusi dalla sua indifferenza verso la sofferenza delle famiglie cubane sia a Cuba che qui negli Stati Uniti”, hanno sottolineato.
“La sua promessa elettorale” – hanno denunciato – di rimediare alle devastazioni causate dalla precedente amministrazione alle famiglie cubane è stata uno dei principali motivi per cui molti di noi l’hanno sostenuto”.
“Anche se ha compiuto piccoli passi positivi, siamo profondamente turbati dal fatto che sia lontano dal mantenere le promesse elettorali di ritornare alle politiche dell’era Barack Obama su Cuba”, hanno sottolineato.
“Siamo estremamente delusi e costernati dalla sua inerzia, mancanza di coraggio e sensibilità nell’annullare le misure drastiche ed infondate implementate dal suo predecessore, Donald Trump”, hanno aggiunto.
Hanno ribadito che queste misure “causano un grande danno al popolo di Cuba e anche qui negli Stati Uniti. Con un semplice gesto, queste politiche potrebbero essere facilmente invertite ed il dolore e la sofferenza potrebbero finire”.
Secondo “Acere”, recenti sondaggi riportano che, dei quasi 1,5 milioni di elettori cubano-americani, più della metà sono costantemente a favore della normalizzazione con Cuba; mentre il sostegno è schiacciante tra gli elettori democratici e più giovani.
Questo sostegno è stato evidente anche in termini elettorali ed in termini di sostegno politico quando lei era vicepresidente.
“Siamo una maggioranza relativamente silenziosa – anche se votante – perché molti di noi affrontano minacce e intimidazioni da parte dell’estrema destra cubano-americana, come risultato del nostro sostegno ad una politica razionale ed umana nei confronti di Cuba; lo stesso che ha difeso durante la sua campagna del 2020”, avverte la lettera.
“Acere”, “Alleanza per l’Impegno e il Rispetto di Cuba”, ha esortato Biden anche in un’altra lettera, firmata da eminenti avvocati di tutto il paese per rimuovere Cuba dalla lista degli Stati Sponsor del Terrorismo (SSOT).
La lettera, inviata al presidente il 20 gennaio, all’inizio della seconda metà del suo mandato, evidenzia la mancanza di giustificazione giuridica o morale per l’inclusione di Cuba nella lista SSOT, soprattutto alla luce del fatto che era stata cancellata dalla lista SSOT solo pochi anni prima, dall’amministrazione Obama-Biden.
Nel testo, i giuristi scrivono: “Siamo quasi arrivati alla metà della sua presidenza e non c’è stato nessun gesto esterno o riconoscimento che l’inserimento di Cuba in questa lista fosse mai stato meritato”.
“Vi esortiamo ad applicare le misure per correggere questa ingiustizia ed eliminare Cuba dalla lista degli stati sponsor del terrorismo”, ha affermato.
Il bloqueo degli Stati Uniti contro Cuba, la politica di soffocamento più lunga e globale contro qualsiasi paese, è stato formalizzato dal democratico John F. Kennedy, 35° alla Casa Bianca, il 3 febbraio 1962, mentre il 45°, il repubblicano Trump, lo intensificò durante il suo mandato (2017-2021) con 243 misure coercitive in vigore.
Biden ha apportato solo modifiche estetiche, ed il bloqueo rimane intatto.

Deisy Francis Mexidor, corrispondente di Prensa Latina negli USA

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