In una conferenza stampa dall’aeroporto internazionale Rafik Hariri, il ministro degli Esteri ha sottolineato che gli occupanti di Tel Aviv cercano di trascinare Washington nella guerra in Medio Oriente.
Abdollahian ha sottolineato, tra l’altro, di aver informato la Casa Bianca della necessità di non sostenere il regime israeliano nel suo genocidio contro Gaza e Cisgiordania.
Nella sua terza visita in Libano dallo scorso 7 ottobre, il ministro degli Esteri iraniano ha assicurato che dopo quattro mesi di genocidio contro Gaza e Cisgiordania, “Tel Aviv non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi”.
L’autorità diplomatica ha sottolineato che Hezbollah e la resistenza in Libano hanno svolto il loro ruolo influente con tutta saggezza.
Nelle sue prime parole, il ministro ha ribadito il sostegno al governo, all’esercito e alla resistenza libanese.
A questo proposito ha sottolineato: “la sicurezza del Libano è la sicurezza dell’Iran e della regione”.
Lo scorso novembre, il cancelliere della Repubblica islamica ha sottolineato a Beirut che la soluzione della questione palestinese spetta al suo stesso popolo ed ha respinto ogni tentativo di sfollamento ed ha accusato Benjamin Netanyahu del genocidio di Gaza per il suo estremismo.
Allo stesso tempo, ha aggiunto che Israele e gli Stati Uniti non possono eliminare Hamas a Gaza, poiché il movimento resterà in Palestina e la fine della guerra sarà a favore della resistenza.
In quell’occasione dichiarò al canale panarabo Al Mayadeen che se l’aggressione israeliana continua, l’ingresso dell’asse della Resistenza sarà inevitabile, “perché libanesi, siriani, iracheni e yemeniti non possono stare fermi ad osservare ciò che accade”.
Ig/yma
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