lunedì 25 Novembre 2024
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Avvertono sulla grave contaminazione dell’acqua nella Striscia di Gaza

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Ramallah, 6 mar (Prensa Latina) Il 75% dei palestinesi nel nord di Gaza bevono acqua contaminata, che ha causato la diffusione di malattie infettive, hanno riferito oggi fonti ufficiali.

In una dichiarazione congiunta in occasione della Giornata Nazionale dell’Ambiente, l’Ufficio Centrale di Statistica (PCBS) e l’Autorità per la Qualità Ambientale hanno avvertito che il consumo del liquido nell’enclave costiera è diminuito del 92%.
Hanno messo in allerta che la popolazione di Gaza consuma a malapena da uno a tre litri di acqua al giorno. Solo nel mese di gennaio, i bombardamenti israeliani hanno danneggiato il 34% delle aree agricole della Striscia, in particolare intorno alle città di Deir al-Balah (56%) e Khan Yunis (14%), hanno sottolineato.
Il testo evidenzia che 65 pompe per le acque reflue hanno smesso di funzionare a causa del blocco israeliano all’ingresso di carburante nella regione, così come impianti e sistemi di trattamento dei liquidi.
La decisione ha causato lo scarico di circa 130.000 metri cubi al giorno di acque reflue non trattate nel Mar Mediterraneo, ha affermato.
Ha anche messo in guardia sulle conseguenze dell’enorme quantità di rifiuti solidi accumulati nei vicoli, nelle strade, nelle piazze pubbliche ed attorno ai centri per rifugiati ed alle scuole a causa dell’incapacità dei comuni di rimuoverli a causa dei bombardamenti e della distruzione di attrezzature, camion ed escavatori.
All’inizio di ottobre dello scorso anno, giorni prima dell’aggressione israeliana contro Gaza, il PCBS ha riferito che solo il 40% della popolazione palestinese aveva accesso all’acqua gestita in modo sicuro e priva di contaminazioni.

Ig/rob

 

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