Dobbiamo approfittare di questa iniziativa per porre fine definitivamente ai combattimenti, ha affermato il Ministro degli Affari Esteri, Sameh Shoukry, ricevendo una delegazione del movimento governativo palestinese Fatah, si legge in un comunicato ufficiale.
La cancelliera ha inoltre sottolineato la necessità di porre fine alla catastrofe umanitaria subita dalla popolazione di Gaza, dove si contano oltre 32mila morti dall’inizio dell’escalation di violenza, il 7 ottobre scorso.
È necessario fermare le pratiche israeliane di punizione collettiva contro i palestinesi, che includono attacchi indiscriminati, assedi, carestie e distruzione totale delle infrastrutture, ha avvertito.
Inoltre, ha ribadito il rifiuto de Il Cairo di qualsiasi piano di sfollamento del popolo palestinese e dei tentativi di Israele di liquidare la sua causa.
Secondo lui, queste pratiche vogliono minare le prospettive di pace e di coesistenza pacifica nella regione.
Shoukry ha anche invitato l’Occidente a riprendere i finanziamenti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi in Medio Oriente.
Per la prima volta dallo scoppio della guerra, il Consiglio di Sicurezza ha adottato ieri una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato.
L’iniziativa è stata approvata con 14 voti favorevoli e l’astensione degli Stati Uniti, che in passato avevano posto il veto su tre progetti simili.
Davanti alla richiesta globale che venga soddisfatta, il portavoce del Dipartimento di Stato statunitense, Matthew Miller, ha dichiarato che la proposta non è vincolante e quindi non è obbligatoria, posizione respinta dalla comunità internazionale.
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