In un messaggio pubblicato ieri sera sul suo account di Twitter, il funzionario venezuelano ha dichiarato che Luis Almagro è venuto a Caracas per “inginocchiarsi davanti alla bara del presidente Chávez: per essere poi il peggior rinnegato che la storia di questo continente abbia conosciuto nel XXI secolo”.
Saab ha sottolineato che Almagro passerà alla storia come il “becchino dell’OSA”, divenuta oggi un’organizzazione spettrale e mediocre: utile solo a difendere gli interessi dettati dagli Stati Uniti e dalla destra terrorista del continente.
Il Procuratore Generale ha scritto nel suo post che “quello che avete fatto contro il popolo della Bolivia”, non lo potrete mai realizzare in Venezuela, la patria di Simón Bolívar.
Il segretario esecutivo dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America-Trattato di Commercio dei Popoli, Jorge Arreaza, ha criticato la posizione del capo dell’OSA che, come al solito, “si muove in difesa” di coloro che cercano di sovvertire l’ordine costituzionale nella Repubblica Bolivariana.
Il diplomatico venezuelano ha sottolineato che il sicario generale della moribonda OSA non difende la libertà di espressione, ma piuttosto la libertà di cospirazione.
“Che altro ci si poteva aspettare?” si chiedeva, se questo soggetto richiedeva con insistenza l’invasione militare; ha chiesto e celebrato le sanzioni penali statunitensi contro il popolo venezuelano; ed ha difeso e lodato ogni golpista che emerge.
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