Nella giornata di votazioni, che si è conclusa con una partecipazione del 72%, gli ecuadoriani hanno approvato nove domande relative a questioni di sicurezza e ne hanno respinte due relative all’arbitraggio internazionale ed al lavoro ad ore.
Il governo non ha più scuse per ottenere risultati importanti in termini di sicurezza, ha dichiarato alla stazione radio “Radio Pichincha” il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie), Leónidas Iza.
Per Iza il fiore all’occhiello della consultazione popolare sono state le questioni sul lavoro ad ore e sull’arbitraggio internazionale. Il leader indigeno ha assicurato che di fronte alla realtà che vive il paese, la gente ha votato per paura, non per appoggio alla gestione di Daniel Noboa, ha ribadito.
Adesso la sicurezza resta nelle mani del governo – ha insistito – non ci sono pretesti per non garantire la sicurezza, la lotta alla corruzione, il miglioramento dell’economia, del lavoro e degli investimenti, ha ribadito.
Secondo l’economista, Alberto Acosta, ha prevalso la difesa della sovranità nazionale e dei diritti del lavoro, ma anche il timore di una crescente insicurezza, che non troverà via d’uscita con una maggiore repressione ed un populismo penale.
Nonostante la proposta del presidente Daniel Noboa abbia vinto nella maggior parte dei quesiti, la presidentessa del movimento Rivoluzione Cittadina (RC), Luisa González, ha affermato che impedire questo tipo di lavoro ad ore e gli arbitraggi internazionali frena l’esecutivo nelle sue intenzioni.
“Il popolo ha fermato Noboa ed un governo che è diventato totalitario e che non ha preso decisioni coerenti”, ha concluso l’ex candidata alla presidenza.
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